Legionella all’asilo.
Questa volta il batterio si è annidato all’interno delle tubazioni di un’asilo, di una scuola primaria e della palestra.
Come di consueto riportiamo l’episodio di cronaca per quello che è, per cercare di sensibilizzare la prevenzione nei confronti del batterio della legionella.
Il fatto è stato riportato sul Quotidiano online “BresciaToday“, il 31 agosto scorso (per verità di cronaca riportiamo la foto dell’articolo qui sotto).
Citando l’articolo:
“Tracce di legionella sono state trovate negli impianti sanitari di alcuni plessi scolastici e di una palestra di Montichiari.
La scoperta è stata fatta nei giorni scorsi nel corso dei controlli previsti dal protocollo anti-legionella adotta dall’amministrazione dopo l’epidemia di polmonite, causata dal batterio, che 4 anni fa flagellò la Bassa e non solo.”
Stando alle analisi effettuate tracce del batterio killer sono state trovate nei rubinetti dell’asoli Marcolini, nella palestra di Novagli e nei servizi igienici della scuola primaria Falcone dove, proprio in questi giorni, si sta lavorando per rifare la centrale elettrica.
Gli interventi di “bonifica sono stati già avviati, la ditta incarica sta già intervenendo per effettuare i trattamento di shock termico e chimici necessari a ristabilire la situazione di normalità e successivamente verranno effettuati nuovamente i campionamenti che, dopo la cultura di circa 15 giorni, daranno i risultati.
L’attenzione resta alta “oltre ai trattamenti, abbiamo anche deciso di installare dei particolari impianti dosatori di disinfettante negli impianti sanitari (caldaia, accumulatore, tubazioni) per prevenire il problema in futuro” conclude il sindaco di Montichiari.
Come al solito abbiamo preso uno dei tanti casi di legionella in Italia, su cui si è soffermata la stampa (perché ce ne sono tantissimi di cui nessuno parla) per esaminarlo e capire se le operazioni messe in atto sono state corrette.
Quello che hai qui sopra è il testo, quasi integrale, dell’articolo uscito sul quotidiano online.
Questa volta rispetto a tanti altri casi la soluzione “finale” messa in atta è quella corretta.
Non sappiamo e non possiamo sapere se le operazioni sono state e saranno messe in atto a regola d’arte, possiamo solo confidare che questa avvenga.
Appena ho letto questo caso di legionella all’asilo, l’ho preso subito a cuore (dato che ho 2 figli piccoli).
Di base nel 99% dei casi le strutture mettono in atto come unica soluzione alla legionella (che in realtà non lo è) la bonifica.
Come abbiamo ripetuto più volte su questo blog, la bonifica non è la soluzione.
La bonifica è solo un palliativo, come lo shock termico e tutti gli interventi shock in generale.
Ve lo spiego in maniera estremamente semplice ma altrettanto efficace.
È come non pulire un appartamento per un anno, poi andare a fare una super pulizia.
E fare così ogni anno.
Immagina tutti i batteri che si andranno a formare, la quantità di germi che infesteranno quell’appartamento.
La stessa cosa avviene con la legionella.
Di base per andare ad eliminare in un primo momento la contaminazione e riportare il batterio al di sotto dei limiti di legge e sotto la soglia di pericolosità (> 100 UFC / lt) si può usare un trattamento shock (anche se potrebbe fare dei danni alle tubazioni) ma subito dopo occorre mettere in atto un trattamento attivo h24 – 365 giorni l’anno.
Questo è il motivo per cui noi non facciamo più bonifiche e abbiamo creato il protocollo Legio Control™.
La legionella è dura a morire e senza un sistema di trattamento “fisso” torna tale e quale a prima e quindi non si mette mai in sicurezza la struttura.
Tornando all’esempio dell’appartamento, è molto più semplice pulire 2/3 volte a settimana spesso, rispetto a fare enormi pulizie, che lasciano il tempo che trovano.
Stessa cosa per legionella.
In ogni caso l’esempio di oggi e la soluzione messa in atto dall’asilo è positiva.
Quindi bravo sindaco ad aver preso questa scelta.
Io per oggi vi saluto, restate sintonizzati su questo blog.
Perché in tema di legionella non abbiamo rivali 😉
A presto
Francesco Riccio